sulla Classifica di Distrowatch

Scrivo questo breve appunto per rispondere ad una domanda che ha creato un’accesa discussione: qual’è il valore della classifica delle distribuzioni del sito di Distrowatch?

Semplice. il valore è quello che ognuno vuole dargli! La classifica non risponde alla domanda qual’è il sistema più usato o quello più diffuso, ma semmai indica quale sia il sito delle distro presenti più visitato partendo proprio da distrowatch.

E’ quindi un ottimo indizio (piu persone cercano il sito di un sistema più questo viene conosciuto e presumibilmente usato, se si cerca per scaricarlo) ma non una risposta assoluta. Ci sono migliaia di appassionati e di utentiche usano da anni Gnu/Linux e *BSD senza neanche conoscere l’esistenza di questa classifica, altri che pur conoscendola, per raggiungere il sito del proprio sistema preferito hanno il segnalibro sul browser e non passano da distrowatch.

Se ne conviene che non può essere presa come un risultato ufficiale, ma indicativo.

E poi anche se se ne da per buono il valore (facciamo finta di scordarci quanto sopra) comunque rimane molto superficiale per il metodo di divisione dei punteggi: Ubuntu è presente con 9 voci (Ubuntu 6°, Lubuntu 29°, Kubuntu 31°, Ubuntu Mate 55°, Ubuntu Studio 77°,Ubuntu Budgie 81°, UBPorts 90, Ubuntu Kylin 100°) nelle prime 100 posizioni, gli altri sistemi raccolgono tutti i punti senza frazionarli… è chiaro che unendo i punteggi raccolti da Ubuntu nelle 9 divisioni ed unendoli, risulterebbe la più ricercata…

Non sto difendendo il sistema della Canonical (non credo che abbia bisogno di una mia difesa 🙂 ) ma sottolineando la mia impressione: Distrowatch è un faro nella notte per i navigatori cybernauti e resta una pietra miliare nella storia della diffusione del software libero, ma dobbiamo prendere quello che leggiamo per quello che è e non dargli un peso maggiore di quello che a mio avviso neanche gli autori gli danno

Elive, la distro spettacolare

Inauguriamo il 2021 (sperando sia migliore per tutti del 2020 ! ) con un articolo che ritorna al passato: seguiamo Elive da parecchio tempo (era in auge E16 … 🙂 ), cogliamo l’occasione dell’uscita della versione beta della 3.8.18, nonostante la (voluta) semplicità rimane una delle distro più spettacolari ed a colpo d’occhio accattivanti di sempre.

Il desktop Enlightenment ha sempre ricercato e curato l’aspetto mantenendo la massima leggerezza possibile (gira con meno di 256 MB di ram, al pari di EDE e meno avido di risorse anche di LXDE/LXQT) e pur curando la visione d’insime ed i particolari della scrivania con puntigliosa maniacalità, punta sulle performances da record con impegno e risultati a dir poco stupefacenti.

Ma non è solo una Debian con Elive, sarebbe minimizzare il progetto, cosi come Linux Mint non è solo una Ubuntu con Cinnamon, ci sono molti strumenti ed utilities studiati ad hoc per alleggerire e performare l’ambiente che rendono unica l’esperienza Elive.

Pubblicizzo volentieri il progetto e lo consiglio a tutti gli appassionati, se volete potete tenerla anche solo su una pennina come livecd ma il meglio vien reso installandola…

Voto:

Grafica 9.5

Leggerezza 9.5

Usabilità 8.5

Scaricatela da qua per provarla

Desktop Envirment: Pantheon

elementary

E’ la scrivania di ElementaryOS, nasce come fork di Gnome da cui vuole ereditare semplicità e gradevolezza all’aspetto appare diviso in due pannelli: superiore (classico con menu: “wingpanel”) e inferiore (stile dockbar di osx : “plank“, fork di docky).

Usa applicazioni personalizzate a loro volta fork di programmi di Gnome: File, Midori o Epiphany, Geary Mail, Musica, Video, Photo Manager, Calcolatrice.

elementary1

 

Per avere Pantheon D.E. su Debian e derivate:

  1. installare le dipendenze fondamentali: apt-transpost-http software-properties-common wget
  2. scaricare il repo aggiuntivo: wget https://gandalfn.ovh/debian/pool/main/p/pantheon-debian-repos/pantheon-debian-repos_0.4-0+pantheon+stretch+loki1_all.deb
  3. installarlo: dpkg -i pantheon-debian-repos_0.4-0+pantheon+stretch+loki1_all.deb
  4. apt-get update
  5. apt-get install pantheon

Per avere Pantheon D.E. su Fedora e derivate:

  1. creare un nuovo repo ( mousepad /etc/yum.repos.d/pantheon.repo ) e copiare dentro:

name= repo creato da decathorpe
baseurl=https://copr-be.cloud.fedoraproject.org/results/decathorpe/elementary-stable/fedora-$releasever-$basearch/
type=rpm-md
skip_if_unavailable=True
gpgcheck=1
gpgkey=https://copr-be.cloud.fedoraproject.org/results/decathorpe/elementary-stable/pubkey.gpg
repo_gpgcheck=0
enabled=1
enabled_metadata=1

2. poi installarlo: dnf install -y pantheon-session pantheon-desktop

trisquel gnu/linux

logo.png

 

trisquel

Come dichiarato qualche giorno fa, abbiamo adottato un nuovo sistema per le nostre macchine e la novità ha portato il sorriso: una scelta azzeccata!

Leggero, stabile e sicuro si è adattato alla perfezione su ogni pc!!

Trisquel è un sistema operativo libero (vedi post precedente) basato su Ubuntu che usa una versione modificata del  kernel-libre. E’ stato creato nel 2004 in Spagna ma è stato presentato al mondo nel 2005 con Stallman come ospite d’onore della serata.I propri repositories sono purgati da ogni software proprietario o dichiaratamente non libero (in caso di dubbio viene eliminato). Nel 2008 è stata inserita dopo attenta valutazione nell’elenco delle distro riconosciute dall F.S.F.

Questo è l’elenco delle edizioni:

trisquel-logo-compact_0
2. “Robur” kernel 2.6.24 Gnome 2.22 torrent: i386 amd64
3. “Dwyn” kernel 2.6.28 Gnome 2.26 torrent: i386 amd64
3.5. “Awen” kernel 2.6.31 Gnome 2.28 torrent: i386 amd64
4. “Taranis” kernel 2.6.32 Gnome 2.30 si basa su Ubuntu 10.04 torrent: i386 amd64
4.5. “Slaine” kernel 2.6.35 Gnome 2.32 si basa su Ubuntu 10.10 torrent: i386 amd64
5. “Dagda” kernel 2.6.38 Gnome 2.32 si basa su Ubuntu 11.04 torrent: i386 amd64
5.5. “Brigantia” kernel 3.0.0 Gnome 3.2 si basa su Ubuntu 11.10 torrent: i386 amd64
6. “Toutatis” kernel 3.2 Gnome 3.4.2 si basa su Ubuntu 12.04  torrent: i386 amd64
7. “Belenos”  kernel 3.13 Gnome 3.12-fallback si basa su Ubuntu 14.04 torrent: i386 amd64

la versione 8 è in alpha development e si basa su Ubuntu 16.04

Le primissime versioni si basavano su Debian Gnu/Linux mentre dalla 2° si è passati al s.o. della Canonical, da sempre usa Gnome come gestore della scrivania.
Abrowser e Icecat sono i principali browser del sistema, due cloni di mozilla firefox mentre Midori è la scelta per le versioni Mini con Lxde come desktop.
Questo è il link del sito ufficiale e questo il link per il download della versione 8.0 alpha.

Wayland

Wayland è il successore ufficiale del server X

wayland-logo

Tutti i sistemi operativi stanno migrandovi attraverso i desktop environment che già lo usano (Gnome, Kde, Enlightenment) e in poco tempo il passaggio sarà definitivo.

wayland-dnd

Ma per ora come usarlo?

Alcune distro sono già predisposte (Ubuntu con Gnome e Kde, Fedora con Gnome o Kde, Debian con Gnome…)  in altri casi basta installare un window manager o un desktop adatto.

Alcuni dei più conosciuti? Maynard (il nativo), Sway (un tentativo di port di i3), Fireplace, Orbital, Velox (molto simile a Dwm)  e Hawaii che è divenuto un sistema a sè stante (LiriOS).

mazecompositor

Per provare anche compositori diversi: orbment, motorcar, way-cooler,  maze-compositor

Per fare chiarezza, prima delle dovute prove basta aggiungere che  Wayland è il nuovo protocollo per il server grafico successore e alternativo a XOrg sviluppato da K. Hosberg nel 2008 e supportato (e spinto) da Red Hat: e’ nato per alleggerire le operazioni, vediamo se saprà mantenere le promesse iniziali…

 

GreenPup Linux

GreenPup Linux

Siete innamorati del cucciolo di Linux? Usate puppy da una vita? l’ho provata per rispondere ad un amico e mi ha stregato: in soli 200mb c’è un mondo ed un sistema efficiente e veloce, adatto a vecchi pc e netbook. l’ho personalizzata e configurata in italiano e l’ho resa disponibile… basta scaricare il file iso e masterizzarlo su una chiavetta (basta anche una di quelle vecchie con pochissima capacità che non riescono più a contenere neanche un film…) con unetbootin.vi lascio il link, date un’occhiata se volete e lasciate commenti e problemi…

GreenPup Linux

Crunchbang

crunchbang è stata per anni una delle distro leggere più amate e usate nel panorama dei sistemi gnu/linux. un po’ per la grafica accattivante, un po’ perchè davvero leggera sia con alle spalle il motore ubuntu sia col motore debian ma soprattutto perchè era (o sembrava essere) una scelta per smanettoni aveva conquistato larghi consensi.

in questa pagina potete scaricare una delle ultime versioni ancora in circolazione: linux freedom 

il 6 febbario 2015 però il fondatore Philip Newborough ha annunciato la fine dello sviluppo interrompendo cosi i sogni di migliaia di utenti fedeli.

dalle ceneri della defunta crunchbang sono nate come arabe fenici alcune nuove realtà a cura di “continuatori” morali riconosciuti o meno.

la prima distro crunchbang-based degna di nota è di sicuro bunsen labs che ha assorbito anche il vecchio sito (se cercate crunchbang su internet finite per instradamento automatico nel nuovo sito di busen labs) e che ad oggi propone “deuterium” un sistema con alle spalle debian jessie e naturalmente openbox come window manager predefinito e terminator come terminale. concepita per funzionare su macchine moderne e meno recenti era veloce come un lampo anche sui pc del pleistocene su cui l’ho provata.

una schermata di bunsen labs tratta dal sito originale

anticipo il verdetto per risparmiare tempo al lettore: ci sono altre due opzioni (crunchbang++ e monara) e dopo aver testato tutte e tre, in assoluta sincerità non credo di poter fare una scelta… tutte le opzioni sono valide e molto simili.

una schermata di cb++ tratta dal sito originale:

e un’altra di monara:

sono tutti sistemi leggeri, basati su debian, con openbox come veste grafica, thunar per file manager, vlc come video player e firefox o iceweasel per navigare in internet.

sono ,come detto sopra, le alternative proposte dalla community, ed equivalenti: forniscono sistemi ultra-light praticissimi, cosi che le possibilità sono sicuramente all’altezza dell’aspettativa e non fanno rimpiangere la (defunta) crunchbang originale!

voto unico per tutti e tre i sistemi:

velocità 9

leggerezza 9

usabilità 8

stabilità 10

io personalmente al momento ho crunchbang++ sul netbook  (asus eeepc 4g 701sd) e bunsen labs su vecchio notebook (acer 512mb ram proc. 1200mhz) ma solo per caso manca monara al conto, perchè erano in tutti e due i casi  la 3° delle tre prove e non avevo voglia di formattare ancora l’hard disk… 🙂

 

Distro per amministratori

Come da titolo voglio segnarmi e segnalarvi 3 piccole distro linux, tutte basate su Debian (poi parleremo di altre slack-based) e  simili a piccoli coltellini svizzeri pieni di utensili da tenere con se.

Utili in caso di crash di sistema, di danni al boot loader (grub o lilo o syslinux) recupero di dati o di partizioni e altro, come supervisione di reti o installazione di sistemi operativi.

gparted-64x42

La prima è GParted che come è facile capire, è un sistema che gira tutto intorno a gparted e alla possibilità di modificare e recuperare le partizioni dell’hard disk.

sito di gparted

manuale di gparted

650px-Finnix_2011_stickers

La seconda è Finnix (che anche io tengo su una vecchia scheda ssd da 512mb), un po più versatile di altre, dedica spazio al recupero di partizioni, controllare la rete, ricostruire i boot record, installare altri sistemi operativi.

sito di finnix

manuale di finnix

logo

La terza è SistemRescueCD, la più simile ad un sistema standard, con strumenti specifici (modifica di partizioni, controllo delle reti, ..) ma anche strumenti classi (mc, editori, strumenti per la gestione delle reti). E’ stata progettata nello specifico per il recupero di sistemi (soprattutto windows) che non si avviano più .

sito di systemrescuecd

manuale di systemrescuecd

Qualche novità per Debian

Debian, una delle grandi sorelle (Slackware, Gentoo, Redhat, OpenSuse, Mandriva) torna a Gnome come desktop ufficiale dopo il (breve) esperimento con Xfce già dalla 8.0 (Jessie).

Nei nuovi repositories sarà presente anche un nuovo gestore della scrivania, Pantheon (da Elementary OS) che a breve dovrebbe entrare a far parte anche di quelli ufficiali di Ubuntu.

elementary_os___pantheon_by_cocooh-d3ill5t.png

pantheon desktop

A proposito di DE, è possibile installare (da Wheezy, 7.0) anche Mate (il fork di Gnome2.0) e Cinnamon (il fork rivoluzionario di Gnome3.0 di Linux Mint che ha portato una ventata di novità).

4-Linux-Mint-Cinnamon-Desktop

cinnamon desktop

1. Per Mate basta abilitare i repo backports, aggiungendo a /etc/apt/sources.list (da superutente o root):

deb http://http.debian.net/debian wheezy-backports main


Schermata-7

mate desktop

Nel caso non fosse wheezy la vostra versione basta cambiare in jessie o altro la terzultima parola della frase e poi digitare apt-get update && apt-get install mate-desktop-environment-extras per avere il pacchetto completo.

2. Per Cinnamon bisogna aggiungere a sources.list (come sopra):

deb http://packages.linuxmint.com/ debian main

E poi abilitare il nuovo repo importando la chiave:

apt update && apt install linuxmint-keyring

E di seguito:

apt install cinnamon

E se qualcuno prova cinnamon che riporti le impressioni … mi raccomando !

Debian su un portatile “difficile”

debian_desktop

Per completare un’installazione “difficile” ho dovuto usare una vecchia debian 6 con xfce, l’alternativa unica valida era una slack 12.2 (un po troppo preistorica, anche per un linuxofilo come me…). l’ho scaricata da : http://cdimage.debian.org/mirror/cdimage/archive/ che è l’archivio ufficiale e l’ho installata secondo la procedura normale. il portatile che è un fujitsu-siemens amilo (casa produttrice che ho scoperto in rete,  è sparita dopo aver fatto questo “gioiellino”, dandosi alla macchia…) un mix di componenti innovativi (per l’epoca) e di “rumenta” che era già vecchia ai tempi di windows98 (in particolare la scheda audio, un’affare che ha un driver introvabile anche per i sistemi di casa windows, per i quali la macchina era stata progettata). il difficile è stato assemblare il vecchio hardware molto datato con quello nuovo (ripetitore e antenna parabolica wireless). in pratica la scheda audio creava difficoltà ai kernel recenti (3.0 e successivi) e addirittura c’era qualcosa (non ho investigato a fondo, credo il modem da 72k) che bloccava (kernel panic) le installazioni di sistemi nuovi (anche knoppix ha chiesto grazia). d’altra parte però avendo solo la connessione wifi (mi collego a “scrocco” alla rete pubblica gratuita 🙂 ) e necessitando delle periferiche wireless, non potevo installare qualcosa di vetusto. debian 6 è stato l’unico compromesso che mi ha fatto portare a casa la pagnotta, dopo il sistema di base, i programmi per i laptop e poco altro ho installato tramite connessione amica in prestito, i pacchetti wireless-tools e i driver ralink (2860 e 2870), ho chiuso gli occhi pregando il dio degli atei verso l’unico specchio che c’è in casa e ho riavviato…

non so se le suppliche sono arrivate a destinazione (viaggio lungo e periglioso… 🙂 ) o se la fortuna che bacia gli audaci s’è confusa e m’ha strizzato l’occhio ma … nessun problema, son riuscito a butatre su anche la scheda pcmcia broadcom (driver b43) e la macchina in pochi istanti era in rete …

se qualcuno si ritrova fra le mani il gioiellino in questione, prima di arrivare a bestemmie e crisi di nervi, se ha problemi, chieda qua …